Del tradurre
Ringrazio Ilaria del commento al mio post precedente. Approfitto per citarla e chiarire alcuni termini della teoria della traduzione (da me precedentemente brutalizzati).
Semplifico ma per chi vuole approfondire, il libro di Ilaria ha una bibliografia aggiornata da cui partire.
Quando un traduttore si trova di fronte a un termine polisemantico (= con più significati), deve nella maggior parte dei casi operare una scelta. Non potendo mantenere tutti i significati, ne sceglie - a volte arbitrariamente - uno. Questa scelta viene detta negoziazione.
Un traduttore si rivela però anche in altre scelte, per esempio, nell'addomesticare una traduzione (quello che chiamavo localizzare, ossia adattare alla lingua e alla cultura) o chiarirla (nel mio post = differenziare).
Come esempi di una traduzione addomesticata Ilaria riporta alcuni nomi "italianizzati":
Quando la traduzione esplicita (più dell'originale) si dice che è chiarificante. Può trattarsi della traduzione di un nome o della presenza di un inciso. Fra i tanti esempi citati da Ilaria mi colpisce la scelta di rendere Parvati con Calì (per esplicitare al lettore italiano le origini indiane o pakistane).
Semplifico ma per chi vuole approfondire, il libro di Ilaria ha una bibliografia aggiornata da cui partire.
Quando un traduttore si trova di fronte a un termine polisemantico (= con più significati), deve nella maggior parte dei casi operare una scelta. Non potendo mantenere tutti i significati, ne sceglie - a volte arbitrariamente - uno. Questa scelta viene detta negoziazione.
Un traduttore si rivela però anche in altre scelte, per esempio, nell'addomesticare una traduzione (quello che chiamavo localizzare, ossia adattare alla lingua e alla cultura) o chiarirla (nel mio post = differenziare).
Come esempi di una traduzione addomesticata Ilaria riporta alcuni nomi "italianizzati":
- Susanna Bones > Susanna Hossas (0ssa)
- Terry Boot > Terry Steeval (stivale)
Quando la traduzione esplicita (più dell'originale) si dice che è chiarificante. Può trattarsi della traduzione di un nome o della presenza di un inciso. Fra i tanti esempi citati da Ilaria mi colpisce la scelta di rendere Parvati con Calì (per esplicitare al lettore italiano le origini indiane o pakistane).
Perdere, compensare, rinunciare (Ilaria Katerinov, Lucchetti Babbani e Medaglioni Magici, Cameplopardus, 2007, pag. 63)Per i non addetti ai lavori (ma non solo) è anche interessante il capitolo Giocare con le parole nel quale, grazie al maghetto più famoso al mondo, si comprendono con facilità concetti non semplici della teoria della traduzione (sopracitati) ma soprattutto si vedono nella pratica le difficoltà di una traduzione.
Commenti
Una buona serata
perdono ma che link si aspetta? Il capitolo citato è parte di un libro che credo possa trovare in biblioteca. A distanza di 4 anni non ricordo i dettagli ma rileggendo non mi pare parlassimo di un sito. Per altre info può contattarmi via mail.
Marcella