Legalità
Qualche tempo fa mi sono accorta che una casa editrice italiana aveva ripubblicato dei libri (di cucina) da me tradotti. Eliminandomi.
Ho parlato con diversi avvocati, specializzati in diritto d'autore, e c'è chi mi dice di denunciarli immediatamente, chi mi dice che non vale la pena (perché ne blocco la diffusione ma non è detto che vedrei una lira).
Io non so che fare. Se avessi i soldi li denuncerei immediatamente, anche senza un ritorno economico. È una questione di moralità (dei miei diritti, appunto).
Ho parlato con diversi avvocati, specializzati in diritto d'autore, e c'è chi mi dice di denunciarli immediatamente, chi mi dice che non vale la pena (perché ne blocco la diffusione ma non è detto che vedrei una lira).
Io non so che fare. Se avessi i soldi li denuncerei immediatamente, anche senza un ritorno economico. È una questione di moralità (dei miei diritti, appunto).
Commenti
Baci,
S
Mara
cosa intendi? che si tratta di una scelta editoriale??
Fai conto per altro che in altri paesi il tipo di cottura può essere diverso. Anche se non avrei dovuto, quando mi trovata di fronte un piatto noto in Italia, la pasta per esempio, modificavo leggermente la ricetta. Rimanendo nell'esempio, diminuendo i minuti o inserendo al dente :-D
Il problema con le ricette è che si tratta pur sempre di "chimica" e quindi hanno i loro equilibri.
Toglimi una curiosità, i libri della Hay da chi sono stati prodotti? (Konemann è la casa editrice, ma la produzione di solito viene affidata ad altri: REady Made o Art che io sappia).
Il macello con quel libro (entertaining) era che era tutto espresso in cups (eh vabbeh) e per di più la tabellina a fine vlume non riprendeva tutti i possibili ingredienti espressi in cups nel libro, per cui diventava un'attimo una cosa penosa realizzare quelle ricette, specie la pasticceria :-)
Ho alcuni libri di Donna Hay in francese e li c'è tutto in grammi, perfetto. Ma mi rendo conto che il pover traduttore alle prese con queste cose si suda letteralmente 7 camicie :-))