Breads and roses



A volte, in questo lavoro, ci si chiede se le parole più che pietre siano soprammobili. Usate come riempitivo.

Ho già affrontato in altri post la questione delle gabbie, di come sia difficile far rientrare un testo italiano in una gabbia fisica preparata per una lingua diversa.

Se mi permettete, è un po' come cercare di far entrare una donna di taglia 46 in una taglia 42. Non che sia impossibile, naturalmente, semplicemente dipende... :)

Molto raramente si ha un problema diverso, quello di eliminare "grassi" dall'originale. Povere parole messe li a fare da cuscinetto e rimpolpare un palo per farlo passare da donna. (Giusto per rimanere in tema...) Elenchi di sinonimi, usati al posto dello spazio bianco (perché non diventi eccessivo, perché non faccia pensare a scarsità di idee, perché...)

Certo la situazione si complica quando in due elenchi di "opposti" si trovano parole invece "simili". Se il pumpernickel, per esempio, è un pane di farina integrale di segale, perché poi aggiungi/opponi il pane di segale... integrale? O un dark pumpernickel?

Misteri.... delle gabbie

(Quella della foto è molto semplice, serve a dare un'idea di base).

Commenti

ilaria ha detto…
Il problema dei simili me lo sono trovato davanti anch'io, per fortuna non opposti. Questa mattina mi chiedevo come rendere due tipi di cottura: mijotage ed étouffée senza ripetermi (stufato? A fuoco lento? In tegame?), dato che comparivano in un elenco. Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte... Cercando di infilarsi nella taglia giusta! :-)
Mara ha detto…
Come hai risolto?
ilaria ha detto…
Per il momento... Il primo è diventato "cottura a fuoco lento" (l'esempio era ragù e stufati), il secondo "cottura in tegame". Nella prima viene sottolineato il calore (un po' come simmering), nella seconda il procedimento, ma, essendo un paragrafo sulle modalità di cottura "sane", in realtà questa distinzione non aveva motivo di essere fatta (tutte e due devono avvenire su fiamma moderata, per breve tempo e senza grassi). Tra parentesi, per la seconda c'è un perfetto corrispettivo... in veneto! :-(
Anonimo ha detto…
Ah le gabbie, vecchi ricordi di una vita passata in veste di redattrice... però io ho sempre trovato divertente dover "limare" il testo per farlo stare in gabbia, certo a volte la cosa si fa snervante...:-)
Anonimo ha detto…
Se dovo essere sincera, è un buon esercizio. Due sono i problemi:
1) alteri abbastanza il testo
2) non hai tempo in più per un lavoro in più

:)

Mara
Anonimo ha detto…
Ma bread non è uncountable?
Mara ha detto…
Ciao Anonimo...
bella la lingua vero? Tu credi (magari per anni :-) che bread sia uncountable, poi arrivano gli australiani e la loro traduttrice e ti dicono che poiché ci sono tanti tipi di pane, tanto vale parlare di "breads" :D

Scusa, ti prendo in giro. In realtà bread ha un normalissimo plurale in breads (vedi già il vecchio Collins COBUILD, 1987).

Alla prossima
Anonimo ha detto…
Peccato allora per i lessicografi dell'OED (1995) e del Longman (online, ovviamente), che contraddicono quelli del Collins COBUILD, e peccato per Ken Loach che l'aveva usato come indeclinabile nel suo film "americano" del 2000.
Peccato soprattutto che basti una sola voce a contraddire tutta la fatica di una vita, appunto.
Mara ha detto…
Eh si.. in effetti povero Ken Loach così mal citato da un traduttrice! Non se lo merita :)

Quanto a breads come ti dicevo il bello di una lingua è questo. La lingua cambia, si modifica, ciò che prima era storpiatura diventa norma. (Secondo parte dei linguisti nell'inglese australiano si possono vedere i percorsi futuri dell'inglese britannico.)

Se poi stai cercando con gentilezza di fare capire a me che nel titolo ho fatto un errore, ti assicuro che è del tutto voluto :) Bread and roses è una frase molto nota volutamente storpiata. (Nel testo su cui sto lavorando, infatti, si trovano tantissimi "breads". Dici che è il caso di scrivere direttamente alla casa editrice a Sydney? :P)
Saluti
Anonimo ha detto…
Post scriptum

Per non confondere le idee a chi passa da questo blog per caso (e quindi non è necessariamente un cultore della lingua), mi lancio in una breve spiegazione.

In inglese sono uncountable quei sostantivi che non hanno un "plurale", per esempio health (non si hanno due salute), rice ecc.

Bisogna tuttavia stare attenti a non confondersi.
Diverse parole sono uncountable in un uso ma countable in un altro, per esempio cold e a cold oppure country.

Vi sono poi sostantivi U che diventano countable quando si parla di varietà o tipi (breads...). Wine è uncountable ma a wine indica un "tipo di vino".

La questione è complessa, vi rimando a una buona grammatica per chiarire idee che qui abbiamo confuso. :D

M
Anonimo ha detto…
Sono solo... incuriosito. "Breads", allora, in italiano, come diventa? Pani? A parte l'evangelica moltiplicazione dei pani, e dei pesci, mi sembra piuttosto improbabile, nell'uso. Corretto potrebbe anche esserlo; sono pochissime, del resto, le parole indeclinabili nell'italiano (a cominciare dai prestiti).
Anonimo ha detto…
Pane. Se hai spazio "tipi di pane".

M
Anonimo ha detto…
Un'interessante discussione su una questione da tenere d'occhio. Qui potrebbe esserci qualche spunto di riflessione. Fatalità, nei giorni scorsi io mi sono ritrovata davanti un laits végétaux. No, non ho usato "latti" (anche perché mi suona cacofonico). Preferisco aspettare che la transizione sia completa! ;)
Ilaria