L'importanza di un buon rapporto redattore-traduttore

Sembra una banalità ma il rapporto fra un traduttore e il suo redattore può comportare la riuscita o meno di una traduzione.

Nei fatti non è banale né comune. Non mi è capitato spesso un redattore che ha messo a disposizione il suo lavoro e ha condiviso con me le scelte e le modifiche effettuate.1 Per questo vorrei ringraziare pubblicamente il dottor C.

Grazie a lui non solo abbiamo messo a disposizione di tanti un glossario di termini ma, a un livello più personale, ho compreso meglio il metodo di lavoro che seguo e ne ho notato gli errori.

Per esempio, quando utilizzo un sito internet come fonte, spesso non prendo nota dell'indirizzo URL, facendo affidamento sul fatto che posso sempre ritrovarlo. Non prendo in considerazione invece che, al momento del bisogno, potrei non avere il tempo di ripetere la ricerca (che magari è stata lunga e difficoltosa). Il bisogno può essere un redattore che ti fa le pulci e deve controllare la fonte delle tue affermazioni, ma anche me stessa in futuro.
Ho notato poi che "peggioro" i miei sbagli con l'avvicinarsi della scadenza, abbastanza normale, ma non per questo accettabile.



1. Esiste un aspetto legale della questione (in Italia il diritto morale protegge l'autore dalle modifiche non volute ai suoi testi) ma non riguarda questo blog.

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