Font maschile o femminile: richiesta di un lettore

Un lettore ha commentato il post sul termine font e chiede aiuto. Qualcuno (licia?) può dargli una dritta?

Ho trovato questo commento piuttosto interessante:

http://www.mauriziopistone.it/testi/discussioni/mancanoparole_font.html

(Unico appunto: dubito che Charles Estienne fondesse caratteri).

Prima questione:
In inglese so che in realtà font e typeface non sono considerati sinonimi: font si riferisce al file o alla singola cassa tipografica, typeface all'aspetto visivo del carattere nel suo insieme.
Quindi il typeface è, ad esempio, il Garamond Simoncini, che include tondi, corsivi, maiuscoletti. Font è il singolo file (e in precedenza la cassa di caratteri) pronto all'uso (times.ttf, timesitalic.ttf etc).
Font è in pratica un termine tecnico, rispetto a typeface, che dovrebbe essere un termine più generico.

Il vero problema è che non mi sembra esista in italiano un vero equivalente di uso comune al termine typeface.
Si usa spesso font (improprio), o [tipo(logia) di] carattere(i) [tipografico(i)], in tutte le possibili combinazioni (un po' ambiguo perché centrato sul termine carattere, che ha due o tre significati opposti tra loro nello stesso dominio).
Qualcuno può aiutarmi?

Seconda questione (descrittiva e oziosa):
In ambito professionale in Italia si usa quasi esclusivamente font al femminile, perché si sottintende tutta la faccenda dell'origine storica (e del fatto che fosse un termine francese e che quindi in italiano prenda il femminile): usare font al maschile in ambito tipografico significa o ignorare la questione o essere deliberatamente provocatori.
Quest'ultimo potrebbe essere un valido motivo per usare font al maschile, ma vale solo in precisi contesti.

Saluti!

Commenti

Anonimo ha detto…
ci sono glossari online che aiutano a risolvere senza drammi l'intera questione: http://www.microsoft.com/Language/en-US/Search.aspx
Mara ha detto…
Ciao,

grazie per il link. Non credo che la questione del genere di font sia un dramma... o almeno lo spero! :D

Alla prossima

Mara
Licia ha detto…
Ciao,
sulla seconda questione, come dicevo negli altri commenti, non c’è una regola precisa sul genere da assegnare ai prestiti. In questo caso, entrambe le forme coesistono perché sono entrate nella lingua per strade diverse. Non essendoci un genere “corretto”, penso si possa decidere di privilegiare l’uno o l’altro in base all’ambito d’uso, ad es. il femminile in un testo professionale, il maschile in un prodotto software. Credo però che nel tempo il maschile sia destinato a prevalere e sarebbe interessante fare una ricerca in qualche corpus: immagino confermerebbe la tendenza indicata dai motori di ricerca che il font è ormai molto più frequente.

Invece sulla prima questione, in effetti c’è un po’ di confusione sulla terminologia, non solo italiana ma anche inglese. Ripasserò da qui con un altro commento.
Licia ha detto…
Sulla prima questione mi riproponevo di aggiungere un commento ma mi sono resa conto che sarebbe diventato troppo lungo e così ho scritto un post: Font, typeface, famiglie e tipi di carattere.
Purtroppo la terminologia inglese usata in ambito informatico, dove immagino l'abbia trovata il lettore, è alquanto arbitraria (typeface e font possono indicare due concetti diversi ma possono anche essere sinonimi). Fare riferimento all'etimologia e all'uso originario dei termini (ad es. in questo caso la singola cassa tipografica) non sempre aiuta perché quando alcuni termini specializzati vengono adottati in ambito informatico può esserci uno slittamento di significato che fa assumere loro accezioni proprie.
In conclusione, in questo caso direi che non si può determinare il termine italiano che meglio renda typeface se prima non è stato identificato il concetto espresso dal termine inglese in quello specifico contesto e che soluzioni sono state adottate per i concetti, e quindi i termini, correlati.