Buon San Girolamo, pal!

Nel calendario dei santi il 30 settembre è il giorno di San Girolamo. Nel mondo della traduzione San Girolamo (Sofronio Eusebio Girolamo, 347 d.C. – 420 d.C.) è universalmente considerato il santo patrono dei traduttori.
Storicamente San Girolamo non è stato il primissimo traduttore (nel senso letterale del termine), ma può essere considerato a pieno titolo un traduttore di fondamentale importanza nella storia della traduzione, giacché nel 383 d.C., per ordine di Papa Damaso I, tradusse la Bibbia in latino dall’antica versione greca ed ebraica. La sua opera, dal momento della sua stesura fino al Concilio Vaticano II (svoltosi fra il 1962 e il 1965), è stata per l’intera Chiesa cattolica la traduzione ufficiale della Bibbia.
La versione di San Girolamo è passata alla storia con il nome di Vulgata (da vulgus, “popolo”). Questo nome fu scelto per due ordini di ragioni: in primo luogo per il suo stile non troppo retorico e raffinato, quindi più adatto al popolo; in secondo luogo poiché ebbe una grandissima diffusione.
Oltre al merito di aver realizzato questa celebre traduzione biblica, San Girolamo è considerato anche il primo vero traduttologo, poiché, visto che la sua traduzione non era stata letterale come quella dei suoi predecessori, scrisse un trattato a sostegno della sua opera.
Nei calendari appesi alle pareti delle agenzie di traduzione, il 30 settembre è il giorno del traduttore, un giorno un po’ speciale nel quale viene commerata la figura di questo insigne traduttore, il cui contributo alla traduzione rimarrà per sempre ineguagliabile.


Echo di Easy Languages>Blog>Il giorno del traduttore
[via Biblit]

PS Il blog contiene diversi consigli per i traduttori freelance.

Commenti

Anonimo ha detto…
In realtà la Vulgata è diventata la versione ufficiale della Bibbia per la Chiesa Cattolica solo con il concilio di Trento, cioè quasi mille anni dopo.
Girolamo fu parecchio bistrattato, e non fu tenero con i suoi colleghi, a cominciare da Agostino di Ippona, quasi ad anticipare quello che è tuttora il vezzo o vizio di un'intera categoria, anche se è a lui che si deve l'errore del cammello e della cruna.
Non fu neanche il primo traduttologo. Prima di lui scrissero di traduzione Livio Andronico e Cicerone, al quale Girolamo "rubò" la sua massima più famosa (non verbum e verbo sed...).