Dancing on architecture

Ieri ho ricevuto la telefonata di una PM che mi chiedeva aiuto. Stava leggendo una traduzione e non capiva il testo. Non mi ha dato molte informazioni, se non che si tratta di un film o citazione da film (Playing by heart, con Sean Connery) .

Talking about love is like dancing on architecture
Voleva capire significato e resa. Sul significato ho potuto aiutarla, è un modo per dire che [qualcosa] non è possibile. La resa naturalmente dipende da troppe cose (tipo di traduzione, oggetto tradotto, contesto ecc.)

La frase sembra essere una citazione di Steve Martin che a sua volta cita Monk. Significato a parte, ha senso tradurre una frase/citazione in modo letterale? Quali sono le vostre scelte?

Commenti

ilaria ha detto…
Perso commento, porc... Forse era troppo lungo e Google si è arreso! Vabbè, niente, punti salienti:
- se non posso mettere una nota esplicativa, non credo abbia senso una traduzione letterale (oppure ne ha, ma perde efficacia);
- se la struttura è limitante (sottotitolaggio/doppiaggio), secondo me molto meglio evidenziare i tratti principali della citazione e creare una frase ad effetto.
Ma poi com'è andata a finire?
Luigi Muzii ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luigi Muzii ha detto…
La battuta veramente ne parafrasa un'altra di Frank Zappa: "Writing on music is much like dancing on architecture". Steve Martin è venuto molto dopo, dopo anche, credo, di Elvis Costello e Laurie Anderson che avevano a loro volta citato Zappa.
Non credo che Zappa volesse dire che scrivere di musica fosse impossibile, quanto piuttosto che fosse velleitario e inutile, ma non c'è più e non gli si può chiedere conferma.
Una volta, uno dei miei insegnanti di traduzione ci passò un pagina di modi di dire (erano i tempi del ciclostile) in cui a fianco a "to take French leave" o "never look a gift horse in the mouth" c'era "dancing on architecture" come equivalente di "arrampicarsi sugli specchi", ma è passato più di un quarto di secolo, quel foglio non l'ho più e la mia memoria non è più cosi pronta come un tempo.
rose ha detto…
ehilà, ciao, è vero che a un anglofono può risultare un po' più familiare, ma non credo si possa considerare un'espressione idiomatica. La frase di Zappa è abbastanza nota nella versione it: scrivere di musica è come ballare di architettura; forse anche la parafrasi potrebbe seguire questa linea.
Mara ha detto…
Ciao a tutti,

mi piace l'arrampicarsi sugli specchi di Luigi, anche perché credo renda abbastanza l'idea (=impossibile in quanto stupido? :).
Non sono riuscita a capire di chi sia esattamente la citazione (quella originale sulla musica), oltre Martin, risulta anche Thelonius Monk e Costello.
Mi sembra che, origine a parte, sia un'espressione molto diffusa in inglese (e dunque in qualche modo chiara). Mentre in italiano, con una resa letterale, si perdono entrambe queste caratteristiche.
Probabilmente anche io seguirei la linea indicata da Ilaria e suggerirei una frase a effetto ma più chiara di ballare di/sull'architettura. (Una ricerca su la grande G vi da un'idea della scarsa presenza in italiano di questa citazione.)

Per Ilaria, non so come sia andata a finire :) Io ho solo detto alla PM trasformata in editor il significato della frase, la probabile presenza della citazione e le ho consigliato una resa diversa dalla traduzione letterale (secondo me troppo criptica).