L'italiano e le sue regole

Come traduttori, tutti noi ci siamo trovati a dover approfondire alcuni aspetti della nostra lingua madre. Anche senza essere comunicatori di professione dobbiamo conoscere le regole per sapere quando infrangerle. (Naturalmente nel nostro caso si tratta più che altro di sapere quando altri rompono quali regole e come rendere questa rottura in una lingua sempre e comunque altra.)

A volte, tuttavia, ho la sensazione di essermi trasformata in un mastino (più che un watchdog) della lingua, anche fuori dal mio lavoro.

Quando leggo mi saltano all'occhio senza sosta tutta quella serie di peccati, forse solo veniali, ma che mi fa sospettare un po' della casa editrice (perché si sente la mancanza di un redattore).
I testi sono interessanti, scritti bene, su argomenti che segui (Artuso - Mason, La nuova comunicazione interna, FrancoAngeli, 2008). Eppure mi irrita la lista di (più o meno in ordine di frequenza):
  • , ecc
  • a cui
  • refusi
Io eliminerei anche "ad esempio" ma mi rendo conto che rischio di trasformarmi in un dittatore senza misura.

A proposito di lingua, regole e traduzione, vi invito a leggere questo post di Ilaria dal titolo Writing your own rules.

Commenti

ilaria ha detto…
Ciao Mara e grazie per la segnalazione!
Butto una domanda, nella speranza di trovare risposta dai traduttori/revisori che leggono questo blog: come vi comportate con la virgola (_non_ intesa come chiusura d'inciso) prima della congiunzione "e"? Mi spiego. Io la evito tassativamente, perché mi è stato detto, forse in maniera un po' categorica (insomma, l'editore non la vuole), che non va bene. E grammaticalmente è così. Però però... oltre a notarla sempre più spesso (e da parte di vari editori), ci sono occasioni in cui, seppure non corretta, suona bene. Anzi, suona meglio della sua assenza. E ci sono occasioni in cui devo _impormi_ di non mettercela. Ieri, però, non ho resistito. Ho fatto un'eccezione. E a voi, è capitato?
Anonimo ha detto…
IMHO la virgola è un'interpunzione per lo più personale. Sono pochi i casi in cui si usa/non si usa tassativamente.

M
Anonimo ha detto…
Ciao Mara,
bel post. Devo dire che, come te, anche io tendo a "buttare l'occhio" anche quando non lavoro, penso sia una sorta di deformazione professionale. Su "ad esempio" mi sono interrogata anche io tante volte: quando sono in dubbio penso alle parole che mi disse il redattore che mi fece "scuola" (ovvero: "quando puoi, usa per esempio, così risolvi l'arcano"). La virgola prima dell'ecc. è un errore molto comune ed è una delle prime cose per cui mi hanno fatto una bella strigliata.
Ilaria: ah la virgola prima della congiunzione "e"! qui ci sarebbe da scrivere un trattato. Io comunque la penso esattamente come te: ci sono casi in cui la virgola prima funziona assolutamente meglio, al di là dell'obbligo grammaticale che la vorrebbe sempre tolta. Io, come correttrice di bozze, l'ho spesso inserita!
Marina
Luigi Muzii ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luigi Muzii ha detto…
Scusate per il commento precedente, che volevo semplicemente integrare, ma è partito l'invio.

Che vuol dire ", ecca cuirefusiIo"?

Quanto alle norme di stile e di punteggiatura, consiglio sempre la lettura del Lesina e del manualetto di Bice Mortara Garavelli.
È interessante, poi, scoprire le differenze con l'uso dei segni di interpunzione nelle altre lingue, magari dal Fowler o da qualche manuale di stile come il monumentale "Chicago".
Più grave della virgola prima dell'ecc., comunque, mi sembra l'uso di etc. anche da parte di coloro che, poi, magari, altrove lo stigmatizzano (anche in virtù del ruolo).
Un'ultima richiesta di chiarimento a proposito di "mastino": in che senso, qui, ha un accezione differente da watchdog?
Anonimo ha detto…
Alla lista dei "fastidi" aggiungo "the" al posto di "tè". Mi sembra quasi di bere un'altra cosa! ;-D
Ilaria

PS: Mara, mi è anche capitato di leggere "il tea". Cos'è, un vezzo o gergo per addetti ai lavori?
Anonimo ha detto…
Ciao Luigi,

non so come mai ma sembra che tu veda uniti tre punti elenco. Parlavo di errori, i più frequenti sono: eccetera preceduto da virgola, a cui, refusi vari. Anche io uso il Lesina ma non conosco l'altro. Lo consigli?

Mara
Luigi Muzii ha detto…
Probabilmente si tratta di un copia e incolla da Word.

Oltre al Lesina, sono diversi i testi utili, compreso il manuale di edizione di Edigeo.

Il manualetto di Bice Mortara Garavelli è roba da linguisti raffinati, ma superato il primo impatto è utilissimo.

Ad ogni modo per chi ha la fortuna di possederlo, resta insuperato il "Parlare e scrivere meglio" di Gabrielli.
Riccardo ha detto…
Per quanto riguarda la virgola prima della congiunzione "e", la proibizione tassativa mi sembra senza senso.

È facile dire, che, ad esempio "Hanno partecipato al bando tre ditte: Fiat, Lancia, e Alfa Romeo", perché in questo caso, la virgola non serve. Ma cosa dire di "Hanno partecipato al bando tre ditte: Fratelli Branca, Martini e Rossi, e Campari". Senza la virgola prima di "e Campari", la frase risulterebbe ambigua ("Hanno partecipato al bando tre ditte: Fratelli Branca, Martini e Rossi e Campari"): quali sono le ultime due ditte? "Martini e Rossi" e "Campari" o "Martini" e "Rossi e Campari"?
Mara ha detto…
Ciao Riccardo,

sono d'accordo con te. La virgola prima della congiunzione ha un suo senso. Limitato. Proprio ai casi da te indicati :D

Personalmente sono convinta che la virgola è il segno più personale ma questa è l'opinione di un singolo, neanche tanto esperto :)

Grazie del commento

M