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Visualizzazione dei post da febbraio, 2008

Traghettatori monolingua

Vi segnalo questo post in cui Brett Jocelyn Epstein affronta il problema del rispetto dei testi nella "traduzione" da inglese (uk) a inglese (us). Come si può leggere in Brave New Words non solo esistono anche i traduttori monolingua :-) ma affrontano lo stesso tipo di problema: lasciare percepire le differenze fra le varietà di inglese o "neutralizzarle". Sono d'accordo con lei sulla soluzione, vive la différence in letteratura, viva la comprensione in altre forme di comunicazione non letteraria.

Caronte II: le unità di misura

Sulla scia dei post precedenti, continuiamo la sfilata con un modello della serie "Come ammorbare i lurker". Un altro esempio di addomesticazione del linguaggio straniero sono le unità di misura: yards vs metri. Anche in questo caso si parla di addomesticazione solo in ambito letterario puro, altrimenti è semplice localizzazione (= adattare al mercato locale). Quanto è corretto trasformare le unità di misura? Un americano quasi neanche conosce il sistema metrico decimale, potrebbe quindi parlare di metri, litri, grammi? D'altra parte quanto è importante che il lettore italiano comprenda le distanze, i pesi ecc.? In un ipotetico romanzo giallo ambientato negli Stati Uniti, in cui un serial killer uccide in base a complicati calcoli matematici basati sulle unità di misura chi fareste vincere: la lettera o la sostanza?

Uomini o caporali?

Per chiarire il post precedente sulle differenze culturali, spesso poco note o evidenti, che separano le lingue, vi porto come esempio i titoli. [Inizio ranting personale] In Italia, come si sa, un titolo non si nega a nessuno. Siamo tutti dottori, al punto che dare del signore ormai è una offesa, laddove è -o era- un complimento. ("E' un vero signore"...). Non è così, però, in inglese in cui si preferisce la professione al titolo. [Fine ranting] Potrebbe venire naturale pensare quando si incontra un "Dr." di tradurlo con il corrispettivo false friend "dottore". Ma le lingue, le culture e non da ultimi i sistemi educativi sono diversi. La definizione di doctor in inglese è "a person who holds the highest university degree". Ben diversa quindi dal nostro semplice laureato. Oppure "a person who is qualified to practise medicine" (Oxford). Se non stiamo parlando di un uomo di nome House, dunque, una scelta da prendere in consideraz...

La maestrina dalla penna rossa

Post autoreferenziale. Saltare pure. Quando rileggo alcuni post, capisco improvvisamente perché mi chiamano "la maestrina", o per essere esatti, "la maestrina dalla penna rossa". Sigh. Probabilmente nella vita precedente ero una voce di una qualche enciclopedia minore.

Questioni di stile, o anche del perché ci si sente dei Caronte

Una delle prime questioni che un traduttore impara a dirimere (o se non altro ad affrontare) nelle traduzioni editoriali, e in particolare quelle letterarie, è la diversità, in particolare, di riferimenti culturali. In un testo ambientato negli anni '50, per esempio, con protagonisti i giovani (pensate a Grease ), si troverà tutta una serie di riferimenti: storici geografici culturali linguistici Solitamente i primi due non creano troppi problemi, se il mondo di cui si parla è l'Occidente. Per i riferimenti linguistici e culturali invece bisogna scegliere fra "localizzare" e "differenziare" (brutti termini ma al momento non me ne vengono di migliori :-) Localizzare implica trasformare quei riferimenti a una cultura diversa in riferimenti culturali italiani, differenziare al contrario implica lasciar vivere le differenze. Se il mio testo, per rimanere in tema, è grease-like presenterà un gergo giovanile anni '50, per cui avremo greasers, poodle skirts, ...