Harry Potter e le traduzioni della morte

Approfittando di qualche giorno di tranquillità, ieri ho letto un po' di post altrui. Sono passata da Massimo Mantellini, giornalista e blogger che apprezzo molto. Da lui ho scoperto che esiste una versione piratata di HP 7 in italiano. Proprio perché ho stima di lui, quando ho letto che "non sembra per nulla male", l'ho scaricata.

Ora, sono una traduttrice editoriale (per chi non lo sapesse indica che mi occupo di tutto ciò che non è narrativa). Questo credo sia evidente. Non mi nascondo quindi dietro un dito ma credetemi se vi dico che il mio giudizio non è legato alla difesa "della specie". Condivido spesso le opinioni di Massimo, anche e soprattutto sulla questione "Ordine dei" (nel suo caso giornalisti, nel mio traduttori).

Forse abbiamo letto pagine diverse, probabilmente lui ha sfogliato l'inizio, mentre io ho letto i capitoli quasi finali (King's Cross, per essere esatti). Non ricordo se Massimo abbia letto HP (anche se credo di si ... con la bimba... :-). In ogni caso, anche non conoscendo l'autore, credo sia lampante la qualità di questa traduzione.
Una traduzione automatica non sarebbe stata molto migliore.

Mi dispiace se il giudizio è pesante, mi rendo conto che è stata fatta da fan (per gioco?). Ma che piacere c'è nel leggere una traduzione letterale, pesante, con un italiano che non scorre? Come ha commentato correttamente una mia amica, "se voglio sapere la trama la cerco su internet" (oppure - aggiungo io - cercati i due TG1 del 20 e 21 luglio che hanno raccontato tutto, e sottolineo tutto).
Anche il mio compagno, che certo si occupa di tutt'altro campo, quando ha provato a leggere qualche pagina della "traduzione", ha fatto commenti pesanti (molto più dei miei).

Onestamente, se vi piace leggere, lasciate correre e aspettate la versione italiana. Non per la Salani, né per la collega (che certo merita rispetto), ma per voi stessi. Leggere è un piacere, se non è buona (la traduzione) che piacere c'è?

Due note di chiusura:
  1. Un plauso alla Salani che rispetta il suo pubblico e NON ha diviso la traduzione fra più persone. Sfortunatamente è abbastanza comune, in saggistica e in narrativa. Sì, anche e soprattutto fra le case editrici "maggiori". Il mercato (ossia proprio quei fan che non hanno saputo/voluto aspettare) e la produzione (perché un libro non è diverso da un'auto... ) impongono tempi ristretti e questi si riflettono sempre sui tempi della traduzione.
  2. Un fan spesso conosce l'autore (quasi) meglio di chiunque altro. Un buon traduttore si trasforma e, anche prima della traduzione, fagocita il possibile sull'autore diventandone un fan. Questo però non è un sillogismo. Un buon fan NON è necessariamente un buon traduttore. Ricordo, per esempio, una discussione accesa dei fan di Terry Pratchett contro il traduttore italiano sul tono di "come aveva osato", "che ne capiva" perché correttamente Morte in italiano è LA morte, quindi madre (e non padre come in inglese). Un traduttore traduce ossia "trasporta" un testo. *"Il Morte" in italiano avrebbe un effetto straniante allucinante. Quei fan che tanto amano Pratchett si sono chiesti se l'autore aveva minimamente inteso ottenere questo effetto? Temo di no.
    (P.S. Ammetto senza pudore che adoro Pratchett: ho quasi tutti i suoi libri.)
Massimo, che dire, non è grave se non siamo d'accordo...(anzi) Però a tutti, anche a chi ha lasciato un commento da te, dico: rispettiamo il lavoro altrui (nel senso di fatica, esperienza, passione) e lasciamo da parte "il potere della rete" che onestamente in questo caso non capisco dove sta.
E questo lo dico da internettiana della prima ora e da persona che non ricorda proprio più come diavolo facesse a lavorare prima dell'avvento dell'internet.... /grin/

Commenti

massimo mantellini ha detto…
ciao Mara,
grazie per il commento
dunque, sul merito della qualita' della traduzione mi rimetto al tuo giudizio (io in fondo ho dato una occhiata qua e la' e non sono per nulla competente al riguardo). Per il resto, come sempre accade in rete nelel iniziative condivise e' molto piu' importante il come (e magari anche il perche') avvengono dei risultati raggiunti. Quelli in genere arrivano....ma piu' tardi. saluti
Mara ha detto…
Ciao Massimo,
mi trovi d'accordo sulle iniziative condivise in rete. Wikipedia docet (e come farei a lavorare senza W?)
In questo caso sono proprio il come, il perché e i risultati ottenuti che mi sfuggono...
Ma, fidandomi di te, aspetterò.

Saluti
PS Lo hai letto o no a tua figlia?
Anonimo ha detto…
Ho pensato per giorni/settimane di scrivere qualcosa sull'argomento. Adesso mi rendo conto che non ce n'è più bisogno, visto che l'hai fatto tu... ;)
massimo mantellini ha detto…
No, non ho mai letto HP a mia figlia piccola (e credo anche io di aver letto a suo tempo solo il primo). Per il resto ovviamente io comprendo i rischi professionali legati allo sviluppo delle reti. Quelli di questo caso sono simili a molti altri. Ed e' normale credo vivere come inconcepibile qualcosa che mina il proprio lavoro. Pero' la faccenda mi pare appunto molto complessiva. Esiste in rete come sai un processo di affrancamento da alcune catene di valore (wikipedia e' una) ed ogni volta la cruna dell'ago (a parte le beghe legali) e' quella della qualita' (i giornalisti per esempio combattono questa battaglia da tempo). Ci sara' domani qualcuno che tradurra HP (oggi no, ok) bene quasi come i traduttori di salani? Io non lo so, temo di si'. Per fortuna il libro e' ancora discretamente al riparo dalla duplicazione digitale ma per il resto lo stesso fenomeno , con risultati che diventano nel tempo qualitativi importanti si vede ovunque. Qualche tempo fa sono stato ad un convegno dei bibliotecari italiani: erano inorriditi dalla possibilita' che domani qualcuno potesse cercarsi da solo in rete tuti i libri del mondo. Io dicevo; scusate ma non sarebbe fantastico? E loro: no, certo che no. Immagino sia una faccenda di punti di osservazione, ma la faccenda della qualita' prima o poi in qualche maniera si risolve. Sbagliero'. saluti
Mara ha detto…
Ciao Massimo,
mi dispiace non essermi spiegata. Non temo affatto la rete e il suo potenziale. Sono certa che ci siano persone capaci di tradurre benissimo ma che, per motivi vari, non fanno questo lavoro. (Io per prima, per puri e beceri motivi di sopravvivenza, lavoro come traduttrice solo part-time). Sono altrettanto certa che potrebbero un giorno tradurre gratuitamente HP next generation nel modo migliore.
Non temo affatto la loro concorrenza così come non temo la concorrenza dei sistemi di traduzione automatica.
Un giorno saranno i migliori traduttori al mondo (forse) ma non durante la mia vita /grin/.

La rete è fondamentale e il suo valore, credo, sta nella condivisione: di esperienze, di conoscenze.
Questo blog non è nato per me (ne ho altri privati) ma perché altri traduttori potessero avvantaggiarsi del mio (piccolo) lavoro. Se temessi di veder minata la mia professionalità, non condividerei la cosa più importante che possiede un traduttore: "la conoscenza" (di settori, glossari, ecc.)

Il mio commento era nato più dall'incredulità di vederti considerare quella traduzione un buon lavoro (e forse questo effettivamente è un segno di difesa della specie :-).
A pensarci bene forse volevo anche comunicare una mia insoddisfazione sulla qualità di ciò che noi tutti mettiamo in rete.
Alliandre ha detto…
Ciao Mara,
condivido il tuo post in pieno. Lo condividerei anche se non fossimo colleghe, a dire il vero ;) , perchè amo leggere da sempre e se un testo non è ben scritto, che piacere c'è a leggerlo?
Volevo segnalarti questa tesina sulla traduzione di HP, se già non la conosci:

http://missprissy.altervista.org/sezioni/testi/traduzionehp.html

Tra l'altro, un'altra collega (una letteraria, io sono tecnica) mi ha detto che effettivamente HP *è* una traduzione effettuata a più mani.

Quanto al traduttore che si adatta e diventa fan, ho letto un'intervista a Beatrice Masini in cui lei afferma proprio il contrario, che HP non le piace e per lei è stato un lavoro di traduzione come un altro. Sarebbe interessante conoscere anche l'opinione di Marina Astrologo...

BTW, ho letto tutti gli HP in inglese, come faccio per tutti i fantasy, appositamente per evitare le traduzioni ;)
Mara ha detto…
Ciao Melanippe,

grazie per il commento. Ho scaricato la tesina che mi hai suggerito. Quanto alla Salani, sarebbe particolarmente vergognoso se dichiarando un solo traduttore ne utilizzasse più di uno....
(Ma ho sentito di peggio...purtroppo).
Anche io ho letto HP in inglese (come quasi tutto il resto).

Una mia collega non traduttrice, che ha letto la versione di cui si parla, ha praticamente ucciso la traduttrice, dichiarando che - errori a parte - la traduzione pirata non gli sembra poi tanto peggio..."la brillantezza generale è quella"...

A questo punto non so più che dire...mi dovrò scusare con massimo :)