web editor: un caso di #itanglese?
In questi giorni ho partecipato a un corso dedicato alla Seo (Search engine optimization), una delle tante conoscenze necessarie per una editor web. Durante la lezione abbiamo parlato di glossari e, come spesso accade, il mio cervello ha deciso di fare un salto bizzarro di "pensiero laterale". Fra i miei appunti quindi ho ritrovato questo: scrivere una pagina dedicata a cosa sia un traduttore editoriale e una seconda al mestiere di editor.
Strana idea, ma perché no? Ho quindi fatto un po' di ricerche online per capire se esisteva qualcosa di ben fatto cui potessi puntare. Se sulla traduzione editoriale non ci sono grandi fonti, ma neanche problemi, mi sono resa conto che su web editing/web [content] editor ci sono veramente molte varianti.
Dopo aver dato il mio contributo alla querelle, la questione mi è rimasta a lungo in mente. Ho ricordato a un certo punto i tanti tweet e post di Licia Corbolante sull'itanglese. Ho l'impressione, infatti, che tutte queste varianti e soprattutto questa differenza così netta dall'originale inglese nascano dalla pessima abitudine degli italiani di usare termini inglesi senza capirli appieno. Si scimmiotta e si spera che gli altri ti prendano per fighi e non per scemi.
Online, infatti, quasi sempre un web editor è descritto come una persona che scrive testi ex novo, neanche fosse un copywriter.
Se cercate "cos'è un web editor" in Google, le prime tre voci della Serp offrono articoli di siti professionali che descrivono il lavoro: mysocialweb, mydigitalcoach, comunicaresulweb. Eppure tutti questi professionisti del settore confondono la figura dell'editor e quella del writer.
Ma un editor in inglese, di cui "web content editor" è una variante, è un redattore, non ha nulla a che fare con la scrittura diretta. Può essere un content manager (il livello più elevato di editor/redattore ha anche questo compito), ma di sicuro non
Nel mio caso uso il termine inglese perché in italiano redattore è un termine "ambiguo", usato sia per i redattori editoriali sia per i ruoli (e contratti) giornalistici.* Purtroppo la sensibilità della categoria è tale che preferisco usare la frase web content editor, per altro in effetti più precisa, piuttosto che redattore web. Intendo in ogni caso la persona che cura i contenuti, non li crea.
Online, tuttavia, le definizioni sono tutte legate al mondo del marketing, della scrittura professionale e simili: se toccano in parte gli aspetti più tecnici di questo lavoro (accessibilità, usabilità, seo), sbagliano totalmente il ruolo (scrittori e non redattori).
Per curiosità: è la traduttrice che in me che mi rende pignola o il prestito è nato correttamente e poi si è evoluto nel tempo?
*La guerra strisciante che esiste in Italia fra giornalisti e il resto del mondo della comunicazione fa anche danni: una Pa italiana ha dichiarato in un atto normativo che redattori possano essere chiamati solo i giornalisti, tutte le altre persone che lavorano nella comunicazione online sono data entristi.
@Eleonora - Flickr |
Strana idea, ma perché no? Ho quindi fatto un po' di ricerche online per capire se esisteva qualcosa di ben fatto cui potessi puntare. Se sulla traduzione editoriale non ci sono grandi fonti, ma neanche problemi, mi sono resa conto che su web editing/web [content] editor ci sono veramente molte varianti.
Dopo aver dato il mio contributo alla querelle, la questione mi è rimasta a lungo in mente. Ho ricordato a un certo punto i tanti tweet e post di Licia Corbolante sull'itanglese. Ho l'impressione, infatti, che tutte queste varianti e soprattutto questa differenza così netta dall'originale inglese nascano dalla pessima abitudine degli italiani di usare termini inglesi senza capirli appieno. Si scimmiotta e si spera che gli altri ti prendano per fighi e non per scemi.
Online, infatti, quasi sempre un web editor è descritto come una persona che scrive testi ex novo, neanche fosse un copywriter.
Se cercate "cos'è un web editor" in Google, le prime tre voci della Serp offrono articoli di siti professionali che descrivono il lavoro: mysocialweb, mydigitalcoach, comunicaresulweb. Eppure tutti questi professionisti del settore confondono la figura dell'editor e quella del writer.
Ma un editor in inglese, di cui "web content editor" è una variante, è un redattore, non ha nulla a che fare con la scrittura diretta. Può essere un content manager (il livello più elevato di editor/redattore ha anche questo compito), ma di sicuro non
crea contenuti di qualità, cioè contenuti originali, pertinenti, di grande valore per un target specifico.Per me questa è la definizione di un copywriter. Nè tantomeno posso considerare preciso questo passaggio, proprio perché un redattore progetta, corregge, riscrive ma non crea:
Siccome questo professionista della comunicazione online è sostanzialmente un redattore prestato al web, il web editor è prima di tutto un business writer.
Nel mio caso uso il termine inglese perché in italiano redattore è un termine "ambiguo", usato sia per i redattori editoriali sia per i ruoli (e contratti) giornalistici.* Purtroppo la sensibilità della categoria è tale che preferisco usare la frase web content editor, per altro in effetti più precisa, piuttosto che redattore web. Intendo in ogni caso la persona che cura i contenuti, non li crea.
Online, tuttavia, le definizioni sono tutte legate al mondo del marketing, della scrittura professionale e simili: se toccano in parte gli aspetti più tecnici di questo lavoro (accessibilità, usabilità, seo), sbagliano totalmente il ruolo (scrittori e non redattori).
Per curiosità: è la traduttrice che in me che mi rende pignola o il prestito è nato correttamente e poi si è evoluto nel tempo?
*La guerra strisciante che esiste in Italia fra giornalisti e il resto del mondo della comunicazione fa anche danni: una Pa italiana ha dichiarato in un atto normativo che redattori possano essere chiamati solo i giornalisti, tutte le altre persone che lavorano nella comunicazione online sono data entristi.