L'olio nei testi salutistici
Cortesemente Ilaria ospita un mio post sulla resa di oil nei testi salutistici.
I testi di cucina salutistica stranieri pongono al traduttore la questione di quanto intervenire nella resa in italiano dei termini alimentari. La terminologia, infatti, ha sempre un lato culturale che non si può mai evitare.
Prendiamo per esempio un termine apparentemente semplice come oil. Nei libri salutistici, soprattutto stranieri, c'è sempre un'enfasi particolare verso l'abbandono o il minor uso di burro a favore degli oli vegetali.
In questi casi la terminologia è di resa relativamente semplice ma le connotazioni devono essere valutare con cura.
Se per uno straniero si può parlare semplicemente di olive oil, per un italiano la scelta è più ampia (dall'extravergine alla sansa). Certo "olio di oliva" è una scelta valida ma, in base alla tipologia di testo (e a quanto spingere sull'aspetto salutistico), il traduttore può decidere di renderlo con olio extravergine di oliva. Purché naturalmente il termine non sia già presente nel testo come voce a se stante.
Se nel testo appare solo oil, il lettore/traduttore, che ne sia cosciente o meno, applica una connotazione culturale ben precisa del termine.
In Italia, infatti, l'olio per eccellenza è quello di oliva, al punto tale che in genere, se vogliamo indicarne un altro tipo, lo specifichiamo (di mais, arachidi, semi generico ecc.).
La situazione si fa più complessa quando i testi stranieri per olio intendono il canola che è un olio vegetale prodotto dalla colza geneticamente modificata per essere utilizzabile dall'uomo come alimento. (L'olio di colza in quanto tale non lo è per la presenza di acido erurico che lo rende tossico. Canola sta per canadian oil, low acid.)
In questi casi la mano del traduttore si fa necessariamente più pesante. Anche se nel resto del mondo è un olio consigliato per i benefici sul cuore (include acidi grassi Omega 3) ed è approvato dalla U.S. Food and Drug Administration, a nessun italiano verrebbe in mente di considerare la colza (usata per il biodisel) sana.
Il canola, vista l'enfasi sulla salute, si trasforma quindi in olio extravergine di oliva, con buona pace degli statunitensi.
I testi di cucina salutistica stranieri pongono al traduttore la questione di quanto intervenire nella resa in italiano dei termini alimentari. La terminologia, infatti, ha sempre un lato culturale che non si può mai evitare.
Prendiamo per esempio un termine apparentemente semplice come oil. Nei libri salutistici, soprattutto stranieri, c'è sempre un'enfasi particolare verso l'abbandono o il minor uso di burro a favore degli oli vegetali.
In questi casi la terminologia è di resa relativamente semplice ma le connotazioni devono essere valutare con cura.
Se per uno straniero si può parlare semplicemente di olive oil, per un italiano la scelta è più ampia (dall'extravergine alla sansa). Certo "olio di oliva" è una scelta valida ma, in base alla tipologia di testo (e a quanto spingere sull'aspetto salutistico), il traduttore può decidere di renderlo con olio extravergine di oliva. Purché naturalmente il termine non sia già presente nel testo come voce a se stante.
Se nel testo appare solo oil, il lettore/traduttore, che ne sia cosciente o meno, applica una connotazione culturale ben precisa del termine.
In Italia, infatti, l'olio per eccellenza è quello di oliva, al punto tale che in genere, se vogliamo indicarne un altro tipo, lo specifichiamo (di mais, arachidi, semi generico ecc.).
La situazione si fa più complessa quando i testi stranieri per olio intendono il canola che è un olio vegetale prodotto dalla colza geneticamente modificata per essere utilizzabile dall'uomo come alimento. (L'olio di colza in quanto tale non lo è per la presenza di acido erurico che lo rende tossico. Canola sta per canadian oil, low acid.)
In questi casi la mano del traduttore si fa necessariamente più pesante. Anche se nel resto del mondo è un olio consigliato per i benefici sul cuore (include acidi grassi Omega 3) ed è approvato dalla U.S. Food and Drug Administration, a nessun italiano verrebbe in mente di considerare la colza (usata per il biodisel) sana.
Il canola, vista l'enfasi sulla salute, si trasforma quindi in olio extravergine di oliva, con buona pace degli statunitensi.
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