La traduzione in cucina: i tagli di carne

Update: Licia segnala un filmato di The Guardian su Four men and a pig: a lesson in Italian butchery.


Un post di Translation Blog su un incidente "diplomatico" a tavola fra francesi e inglesi mi ha ricordato uno dei problemi che si incontrano nella traduzione dei libri di cucina: i tagli della carne.

Se nella traduzione di cucina esotica si presenta, ma ben noto, il dubbio su come bilanciare ingredienti introvabili e il desiderio di normalizzazione (soprattutto da parte delle case editrici), spesso si dimentica che i problemi più insidiosi vengono da testi "amici".

Chiunque sia appassionato di cucina sa perfettamente che bacon e pancetta non sono esattamente la stessa cosa. Lo stesso vale per cream e panna, non da ultimo perché in Italia questa è quasi sempre da affioramento.

I tagli, dicevo. Sono traduzioni insidiose perché spesso non coincidono esattamente, anche fra paesi affini. Spesso l'unica soluzione è confrontare i "grafici" e le immagini che, fortunatamente, sono oggi facilmente disponibili.

Non è un caso, infatti, che fra i segnalibri presenti in del.icio.us vi sia una macelleria italiana le cui foto confronto con simili inglesi, americane o australiane. Per esempio:


Commenti

ilaria ha detto…
A proposito di traduzione in cucina, mi sono ritrovata a casa tra i vari ricettari un librettino sul cioccolato... tradotto un po' da chi? :-) Ed è uno dei miei preferiti! :-9
Unknown ha detto…
Oddio... circola ancora? :D
ilaria ha detto…
Veramente l'avevo preso anni fa, ma il nome della traduttrice l'ho guardato solo di recente... :-)
Licia ha detto…
A proposito di tagli di carne di maiale, ieri in The Guardian il filmato Four men and a pig: a lesson in Italian butchery: terminologia inglese e italiana ;-)
Valentina ha detto…
Sono una giovane aspirante traduttrice e avrei una domanda perchè sono interessata al genere, come si comincia a tradurre libri di cucina? E qual è il modo migliore per prepararsi a queste traduzioni?
Unknown ha detto…
Ciao Valentina,

questa è una domanda da un milione di dollari. Non esiste una risposta giusta. Che tipo di studi hai fatto o intendi fare? Hai passione per la cucina?

Ci sono corsi anche per traduzioni enogastronomiche, per esempio, quello di Langue&Parole, ma dovresti essere già un traduttore.

Credo che la cosa più importante sia sapere quello che fai. Ricordo anni fa che diedi una traduzione a una persona che era appena tornata dagli States e aveva bisogno di iniziare a lavorare. Mai visto orrore maggiore.
Mi è tornato indietro un pezzo di gruviera dal colore strano: pezzi mancanti del tutto e una terminologia assolutamente fuori contesto.

Il primo problema può essere risolto, il secondo necessita che tu abbia, se non voglia di cucinare, per lo meno di mangiare :)

Sono tutte banalità ma un discorso più serio prevede più tempo e magari una mail.

Buon lavoro e buona fortuna