Filastrocche e gabbie
Due problemi tipici del traduttore editoriale. Le filastrocche come le freddure sono spesso rese con una riscrittura totale. Le gabbie sono in realtà il "libro" vero e proprio. Il traduttore editoriale, a differenza di quello letterario o tecnico, raramente deve tradurre un testo al di fuori di un "prodotto".
Chi acquista i diritti di un romanzo o deve far tradurre il manuale di funzionamento di una macchina di solito acquista "solo" il testo. Il traduttore editoriale invece spesso ha a che fare con un "prodotto" completamente diverso, il libro come oggetto fisico. Se avete presente un libro di cucina, uno per bambini come Buzz o le enciclopedie illustrate per ragazzi, avrete davanti una gabbia. Il volume, allora, non è più solo testo ma l'insieme di testo e immagini e questo insieme è fisso.
Il traduttore quindi (o il committente se il traduttore non ha il programma richiesto) ha anche la costrizione degli spazi, letteralmente le battute disponibili, cui pensare.
Di seguito vediamo un esempio.
Su Buzz si trova la seguente filastrocca che forma una cornice alla pagina (quindi con un numero di battute decisamente limitato dallo spazio fisico).
I wish I were a fly Walking on the ceiling, But every time I try I get a funny feeling, The ceiling is so high I just fall to the ground Oh tell me Mr Fly How to walk upside down.
Non trattandosi di una poesia, dopo aver effettuato una ricerca per controllare che non fosse un testo"noto", mi sono potuta permettere di "ignorare" l'originale, considerando solo il tipo di rima e il numero di "righe" e naturalmente il "soggetto" (come per la freddura). Ho quindi valutato anche in questo caso i tre punti focali importanti: un soggetto (probabilmente un bambino), una mosca e un soffitto da cui stare a testa in giù. Questa è la filastrocca che è venuta fuori.
Un dì di sole una mosca volavaChiaramente non un capolavoro ma "bastevole" (iek!) allo scopo. Non avevo fatto il calcolo più importante con questo tipo di lavoro. Non ho contato le battute ma le righe. Il testo, infatti, non era (come sopra) nella classica forma della filastrocca/poesia in versi. Si tratta invece di un'unica riga continua che incornicia la pagina. In breve il testo era troppo corto. Ho quindi dovuto riscrivere tutto.
e, di tanto in tanto, sul soffitto si posava
“Ma come e bello guardare da lassù!” pensò Peppino
desiderando di essere una mosca e non un bambino
“Anche io voglio andare sul soffitto!” gridò
e con le braccine aperte il volo ne imitò.
“Amica mosca ma come fai a stare a testa in giù
se lo faccio io, cado e non mi rialzo più!”
Dovendo lavorarci sopra di nuovo ho anche pensato di valutare la metrica (grazie all'aiuto insostituibile di una collega laureata in lettere classiche) ma sinceramente non è mai stata la mia materia preferita....
In ogni caso questa è la seconda versione, con un numero di battute quasi identico all'originale (333)..
Un giorno di sole una mosca volava
e, di tanto in tanto, sul soffitto si posava.
"Che bello guardare il mondo da lassù!"
disse un bambino col naso all'insù.
"Anch'io voglio andare là in alto a giocare."
Aprì le braccine e tentò di volare,
ma il volo maldestro fu senza successo!
"Amica moschina" le chiese perplesso,
"Qual è il tuo segreto per stare li appesa?
se provo a imitarti, io perdo la presa!"
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