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Il lavoro, con i suoi alti e bassi, ha assorbito la mia vita. Ho così trascurato, nuovamente, il blog. Non ho smesso però di seguire quelli degli altri, colleghi o meno.
È sempre piacevole leggere le loro storie di vità o di romanzo. Ho persino risposto a un post di Chiara! :D
Approfitto di questo momento per ringraziare Isabella del suo commento precedente e per il link. (Scusa per il ritardo.)
La traduzione è rientrata nella mia vita con un assurdo, una cosa che ho sempre deprecato. Mi hanno chiesto di tradurre un libro verso l'inglese. In altre occasioni avrei risposto cortesemente ma fermamente no. Quando te lo chiede però il tuo datore di lavoro (in scadenza) che fare? Ho già provato a far capire che non è il caso dare il lavoro a una non madrelingua ma è stato un dialogo fra sordi.
Ho imposto (forse) la presenza di una persona, un collega americano, che controlli e corregga ma in ogni caso mi sembra una scorrettezza. Spero che gli alti costi di una revisione li convincano a dare tutto a lui. Sic.
Sempre nel campo della traduzione, vi è mai capitato che non pubblicassero un vostro libro? A me qualche volta, lasciandomi sempre con l'amaro in bocca e un po' di dubbi sulle mie capacità. Per amor di dio, so che in un caso l'originale era talmente pieno di orrori che cestinarlo era il minimo, in altri casi la casa editrice era in difficoltà (poi è fallita). Nell'ultimo, però, non so cosa non vada. E mi rodo.
Cambiando argomento, come sempre accade con i libri che acquisto, alla fine ho finito per leggerne altri....
Il testo della McAlpine è assolutamente perfetto. All'inizio pensavo fosse un po' datato, soprattutto per la parte "tecnica" ma dopo esser tornata a lavorare con un sito ancora tutto in HTML, devo ritirare il pensiero. Imperdibile.
Gli altri sono li, in attesa. Sorpassati dall'ultimo Camilleri, da una mia lunga analisi sulla privacy per e nel Museo (consegnata ieri) e dall'aver conosciuto una degli autori di La magia della scrittura.
Ha tenuto una lezione, anche interessante, sulla struttura dei testi ma dopo averla conosciuta e aver parlato con un'amica (PhD in linguistica a York) sulla PNL, mi è molto caduto dal "cuore". Ho il terrore della "pseudo-psicologia" che divide il mondo in visivi auditivi cinestesici...come se tutti noi non fossimo un melange, per altro bellissimo. Per me la comunicazione è altro.
Rifuggo la semplificazione all'eccesso (come quella che ho operato io due righe più sopra...:-D)
È sempre piacevole leggere le loro storie di vità o di romanzo. Ho persino risposto a un post di Chiara! :D
Approfitto di questo momento per ringraziare Isabella del suo commento precedente e per il link. (Scusa per il ritardo.)
La traduzione è rientrata nella mia vita con un assurdo, una cosa che ho sempre deprecato. Mi hanno chiesto di tradurre un libro verso l'inglese. In altre occasioni avrei risposto cortesemente ma fermamente no. Quando te lo chiede però il tuo datore di lavoro (in scadenza) che fare? Ho già provato a far capire che non è il caso dare il lavoro a una non madrelingua ma è stato un dialogo fra sordi.
Ho imposto (forse) la presenza di una persona, un collega americano, che controlli e corregga ma in ogni caso mi sembra una scorrettezza. Spero che gli alti costi di una revisione li convincano a dare tutto a lui. Sic.
Sempre nel campo della traduzione, vi è mai capitato che non pubblicassero un vostro libro? A me qualche volta, lasciandomi sempre con l'amaro in bocca e un po' di dubbi sulle mie capacità. Per amor di dio, so che in un caso l'originale era talmente pieno di orrori che cestinarlo era il minimo, in altri casi la casa editrice era in difficoltà (poi è fallita). Nell'ultimo, però, non so cosa non vada. E mi rodo.
Cambiando argomento, come sempre accade con i libri che acquisto, alla fine ho finito per leggerne altri....
Il testo della McAlpine è assolutamente perfetto. All'inizio pensavo fosse un po' datato, soprattutto per la parte "tecnica" ma dopo esser tornata a lavorare con un sito ancora tutto in HTML, devo ritirare il pensiero. Imperdibile.
Gli altri sono li, in attesa. Sorpassati dall'ultimo Camilleri, da una mia lunga analisi sulla privacy per e nel Museo (consegnata ieri) e dall'aver conosciuto una degli autori di La magia della scrittura.
Ha tenuto una lezione, anche interessante, sulla struttura dei testi ma dopo averla conosciuta e aver parlato con un'amica (PhD in linguistica a York) sulla PNL, mi è molto caduto dal "cuore". Ho il terrore della "pseudo-psicologia" che divide il mondo in visivi auditivi cinestesici...come se tutti noi non fossimo un melange, per altro bellissimo. Per me la comunicazione è altro.
Rifuggo la semplificazione all'eccesso (come quella che ho operato io due righe più sopra...:-D)
Commenti
Mi chiedevo che interesse ha un editore a non pubblicare un libro per il quale ha a) pagato i diritti, b) pagato il traduttore? Mi sfuggono, spesso, certe logiche editoriali...
grazie per il "bentornata".
Per il resto vorrei avere una risposta, anche perché c'è il punto c) pagato l'agenzia editoriale :-)
In questi casi non so mai se la traduzione è piaciuta o meno.
Mara